sabato 28 gennaio 2017

La neve : odi et amo

Il titolo originale del post voleva essere "da ohhhh a oh noooo" perchè le mie emozioni e sentimenti nei confronti dei fiocchi di neve, in questi ultimi mesi sono mutati. Quando frequentavo la Granda solo nei fine settimana e, scendendo dal treno, trovavo Cuneo innevata, mi sentivo in pace e vedevo splendore in ogni angolo. Anche alla prima nevicata come cittadina della Granda, ho provato stupore e meraviglia: camminavo nei viali della città che mi ha accolto, spiando gli angoli, notando come, col riflesso della neve, i dettagli apparissero diversi, più magici e fatati.
I miei sentimenti sono cambiati quando, partita di casa al mattino, pronta a percorrere i circa 20 km che mi separano dal lavoro, all'altezza di Solere, anzichè trovare la strada sgombra, ho dovuto fronteggiare l'asfalto imbiancato e la neve che vorticava davanti al parabrezza dell'auto. Chi vive qui è abituato (o almeno così penso io). Io ho cominciato a stringere più forte il volante, la macchina ha slittato un paio di volte, colpa mia che non ho diminuito la velocità: pensavo erroneamente che le gomme da neve garantissero la stessa presa: sbagliavo. Entrata in città, al primo incrocio, un altro slittamento e poi, alla rotatoria, la macchina invece di svoltare a sinistra è andata bellamente dritta.
Da quel giorno sono diventata una stalker del Meteo: temo la neve perchè non so guidare con la neve...noi liguri, in tutta la nostra vita vediamo la neve sul mare non più di due volte, da noi quando nevica tutto si ferma, si va a piedi, si usano i mezzi. Qui sono attrezzati, è vero, passano gli spazzaneve, le strade sono pulite ma se comincia a nevicare quando si è per strada l'auto slitta, se ne va un po' dove meglio crede e il cuore si spaura, almeno il mio cuore. Adesso quando mi sveglio in un mattino in cui è stata annunciata, la prima cosa che faccio è aprire la tapparella della stanza e guardare fuori...LEI non c'è, posso stare tranquilla, posso fare colazione con calma.
Recentemente mi è capitato di dover essere certa di arrivare al lavoro entro un certo orario, quel giorno non potevo ritardare. Ricordo di aver consultato il Meteo sino alla sera prima...era prevista...LEI doveva arrivare. Dall'ansia ho puntato due sveglie, due ore prima del solito e la mattina mi sono alzata e, per prima cosa ho guardato fuori: LEI non c'era, le previsioni avevano sbagliato.
Però ci sono dei fine settimana come questo, in cui non si lavora, non ci si deve spostare con l'auto se non per impegni che possono anche essere rimandati e si aprono le finestre e c'è la neve. Ecco in questi momenti torna la magia e la poesia che la neve evoca in tutto coloro che hanno poca confidenza con lei. Allora si aprono le finestre anche se fa freddo, si respira l'aria frizzante, si ringrazia di cuore la vicina che TUTTE LE VOLTE che nevica imbraccia la pala e spala il vialetto di ingresso del condominio e l'entrata ai parcheggi. Poi si indossano gli stivaloni da pioggia, perchè quelli possiedo, quelli rossi che in Liguria servono da settembre a dicembre, quando la pioggia cade inesorabile e si porta via pezzi di terra o, peggio, vite umane. E con gli stivali rossi, i guanti, il cappello e non so quanti strati di maglioni si esce e si calpesta questa neve, così amata e odiata, così amata perchè fa tornare bambini, perchè tutto sembra più puro, bello, magico, così odiata perchè mi fa tremare se la devo affrontare alla guida dell'auto...e anche queste sono sensazioni ed emozioni nuovi, mai provate, mai vissute che solo qui potevo scoprire.


Crediti sulle immagini: non essendo riuscita a recuperare le mie fotografie con la neve, che trovate sul mio account Instagram, ho utilizzato nel collage due fotografie del blog La provincia di Cuneo in foto.
Le foto "prese in prestito" sono l'albero e i pneumatici. 




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