lunedì 5 settembre 2016

La diga del Chiotas

Nell'elenco dei lavori che non si immaginerebbero mai, almeno per me, rientra anche quello del "guardiano della diga".
Da ligure (ignorante, forse) non avevo mai sentito parlare della diga del Chiotas, piccolo paese in provincia di Cuneo.
E' grazie ad un amico che una volta al mese si trova all'interno della diga per monitorare lo stato della stessa che ne sento parlare la prima volta.
Ho deciso, per evitare inutili ridondanze, di evitare in questo blog spiegoni che potete trovare altrove e raccontarvi solo ed esclusivamente la mia esperienza e le mie sensazioni.

Per arrivare alla diga, si seguono le indicazioni per Borgo San Dalmazzo, prima, per Valdieri poi.
Dopo aver superato il paese di Valdieri, si seguono le indicazioni per Entracque, salendo su una strada molto ripida che consiglio di percorrere lentamente perchè non è raro l'attraversamento di animali, soprattutto quando cala la sera.
Subito dopo Entracque c'è il Centro Faunistico Uomini e Lupi che confido di riuscire a visitare il prima possibile.
Per raggiungere la diga, visto che la carrabile adesso è chiusa e riservata a chi lavora all'interno della centrale, c'è un sentiero ben segnalato grazie al quale si raggiunge il Rigugio Genova.
Tra i tanti siti in cui viene descritto il percorso, segnalo quello delle Alpi Cuneesi, ricco di fotografe ed informazioni utili.

Credo di essere stata fortunata, perchè oltre allo spettacolo delle montagne lontane viste dall'altro, ho avuto il privilegio di perdermi all'interno dei tunnel scavati dall'uomo per imbrigliare la natura ed assoggettarla.
Vi assicuro che le sensazioni provate all'interno della montagna sono molteplici: per me ha prevalso la paura, sentire sopra di me la montagna, sentirmi circondata da roccia, perdere completamente il senso dell'orientamento (che già mi manca all'aria aperta) però mista alla paura c'era l'orgoglio dell'uomo che ha costruito un'opera così immensa.

Consiglio, senza dubbio una sosta al Rifugio Genova dove abbiamo cenato.
Il ritorno in notturna permette l'osservazione diretta dei capriolo che saltellano allegramente sul sentiero, senza nessun timore.



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