mercoledì 3 agosto 2016

Arione a Cuneo

La pasticceria Arione è stata la mia prima scoperta dolciaria nella Granda.
Ricordo ancora il primo viaggio della speranza di oltre sette ore dalla Liguria a Cuneo e, nell'attesa di essere portata a casa perchè anche l'ultimo autobus era partito,  la cioccolata calda e la meringa di Arione.

L'innamoramento subitaneo per le gigantesche meringhe di Arione mi aveva spinta ad informarmi meglio sulla storia di questo locale e sul loro sito avevo visionato uno spezzone tratto da I compagni di Monicelli, in cui un giovanissimo Mastroianni si siede ad un tavolo all'interno del bar, mentre Piazza Galimberti ammicca in tutta la sua sabauditudine...

Visionando il filmato, si intuisce che l'interno non è cambiato molto in questo mezzo secolo, il film di Monicelli è del 1963. L'esterno è notevole e richiama alla mente le belle pasticcerie di fine Ottocento che si susseguono nella capitale sabauda.
Il sito conferma che le modanature esterne in radica sono originali degli anni Trenta e i piccoli tavolini rotondo all'interno ci fanno immaginare alcuni padri fondatori seduti, come i cavalieri della Tavola Rotonda, a discutere le sorti della nascente Italia.

Leggevo che ad Arione si deve l'invenzione dei famosi cuneesi al rhum che Hemingway, su consiglio del suo editore Arnaldo Mondadori, donò alla moglie che era in vacanza a Nizza.
Non posso, però parlarvi dei cuneesi perchè non li ho ancora assaggiati ma le meringhe, disponibili in diverse varianti, credo potranno conquistare anche il più scettico.
L'equilibrio tra la panna e l'aroma che sceglierete è semplicemente perfetta...la meringa si scioglie in bocca ed le dimensioni sono davvero oltre gli standard classici...



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